venerdì 27 aprile 2012

Escursione oltrefrontiera. Il Saleve.

I ginevrini la considerano "la montagna di Ginevra" o "il balcone di Ginevra.". I francesi si arrabbiano moltissimo perchè è oltre frontiera, è roba loro. Il Saleve è visibile da tutta la città; ci si orienta sulla base del lago (riva destra e riva sinistra) e delle montagne (tu da che parte stai? Ovest- Saleve, est- Jura). è la passeggiata fuori porta dei ginevrini e i due paesini francesi appoggiati ai suoi piedi non ci possono fare nulla, a parte cercare di vendere viveri ai turisti che affrontano l'arrampicata. 
Il sentiero per salire esiste ancora, e in tempi recenti esisteva prima un servizio di muli, poi una ferrovia apposita, sostituiti entrambi in tempi recenti da una funivia. La cima della montagna è piatta e ventosa, con una vista spettacolare sui dintorni, un paio di ritrovi per turisti e alcune fattorie sparse, ma in generale è ancora coperta di boschi e prati. Il motivo è la mancanza d'acqua: troppo complesso portarla fin quassù, il che ha risparmiato il luogo da speculazioni edilizie varie, e lo ha reso rifugio per fauna e flora locale.

La salita si effettuerà in funivia, il tour e la discesa a piedi. tempo previsto: 2-3 ore. Clima: tiepido, soleggiato ma con tendenza alla ventosità (dopotutto, è marzo). 
Dopo l'abituale pausa corroborante, provvista dall'unico chioschetto aperto data la stagione non ancora propizia, i soliti eroi partono, armati di uan cartina approssimativa e di indicazioni stradali alquanto dubbie. Non ci vuole piu di mezz'ora per rendersi conto di aver sbagliato sentiero. Anche questo, è abituale, e gli eroi non si scoraggiano ma cercano di trovare una soluzione alternativa, che consiste nell'addentrarsi nel bosco in una direzione che è piu o meno quella indicata dalla cartina. 
I boschi a inizio marzo possono avere molte qualità positive, tra cui primule in fioritura, agrifogli come unica macchia di colore, foglie secche in quantità e un'assenza di sottobosco che facilita il cammino. 
Raggiunto l'altipiano, non resta che godersi il paesaggio, cosperso dagli occasionali massi erratici, da turisti e appassionati di parapendio, avvicinarsi di quando in quando al bordo roccioso per ammirare il lago di Ginevra dall'alto, seguire il sentiero superando i tratti ancora innevati (che giustificano il fatto che sia, teoricamente, chiuso). Il ritorno al punto di partenza è rallegrato da un piacevole sole, e una nuova tappa- caffè si impone. (Il cappuccino con panna è la star della giornata). 
Ora si presenta il problema della discesa, chiaramente indicata in alcuni luoghi, dubbiosa in altri, ripida comunque. Il sentiero si snoda fra rocce, alberi e foglie secche (in abbondanza, e scivolose); l'occasionale passeggiatore della domenica fornisce le indicazioni necessarie a rimettere gli eroi sulla buona strada. 
Il sentiero ritorna quindi a Veyrier e lasciata la stazione di partenza della funivia alle spalle, ci si inoltra verso la dogana. Tempo di rientrare in Svizzera.

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