domenica 9 settembre 2012

Escursione alle gole dell'Areuse

Ancora in viaggio con le professioniste dell'ambiente, questa volta alla scoperta delle gole dell'Areuse, da dove la città di Neuchâtel prende una parte della sua acqua potabile. É Neuch, come la chiamano qui, la nostra destinazione finale, ma per arrivarci bisogna fare qualche ora di camminata.
Il nostro gruppo è eterogeneo, di nuovo siamo tutte signore, ma ci sono naturaliste e consulenti, giornaliste e animatrici. 
Cominciamo il viaggio con una spiegazione geologica dalla nostra guida, e poi infiliamo il sentiero che ci porta lungo il fiume. La pendenza è lieve, la strada sterrata è larga abbastanza da permetterci di camminare in gruppo e la foresta su un lato del sentiero ci fornisce una gradevole ombra. 
Lungo il percorso ci fermiamo a vedere le prese d'acqua dal torrente; a sinistra l'acqua va alle cittadine al di là della valle, a destra alla città di Neuchâtel. Cominciamo a scendere all'interno delle gole, qui il sentiero si fa più ripido, sempre seguendo il fiume che si è scavato la strada nella roccia. Prima serie di gole superate, e arriviamo alla prima tappa: la stazione di raccolta e pompaggio dell'acqua. Tour guidato molto interessante, ci permette di vedere le condotte scavate nella roccia e le pompe idrauliche in parte azionate dalla stessa forza dell'acqua. Il sistema esterno di chiuse distribuisce l'acqua che scende dal fiume fra le diverse esigenze, la potabilizzazione e la conservazione di un deflusso minimo vitale. 
La tappa successiva, dopo il pranzo al sacco, è la visita alla stazione di studio del suolo forestale. La teoria è che il suolo forestale purifica l'acqua piovana, non solo trattenendo le impurità grazie agli strati di humus, ma attraverso meccanismi biochimici dovuti alla presenza di una comunità di esseri viventi nel suolo. 
Ricercatrice in galleria
Per dimostrarlo, e dimostrare quindi il ruolo delle foreste e la necessità di conservazione, i ricercatori raccolgono l'acqua che filtra in galleria al di sotto della foresta e la analizzano, confrontandola con campioni di acqua piovana o che scorre attraverso suoli agricoli. 
 La visita è affiancata da una discussione sul ruolo delle foreste, e soprattutto delle vecchie foreste, quelle non gestite, con alberi anziani e morenti, per la salvaguardia dei coleotteri. I coleotteri non viaggiano molto, quindi è bene mantenere una rete di alberi maturare; inoltre bisogna pensare al futuro. Le pratiche agricole attuali non lasciano invecchiare gli alberi, e gli esemplari monumentali rimasti sono isolati e senza successori; per mantenere la popolazione di coleotteri bisogna pensare su tempi lunghi, e avere pronto un albero vecchio di qualche centinaio di anni quando l'attuale cadrà.
 Ma il nostro percorso prosegue verso il basso, sempre seguendo il fiume, in alcuni punti allontanandosi in altezza, in altri arrivando a toccarlo. E si, l'acqua è fredda. Ma dopo poco, e sotto minaccia di temporale, arriviamo all'ultimo tratto del viaggio: il piccolo tram ci porta a Neuchâtel, dove la giornata si conclude con la cena sociale a base di flamkuche e birra.









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